Daniela Mangini
Se fosse…
Se fosse un animale sarebbe un pipistrello. Oltre che al pensiero laterale ci dedichiamo al pensiero sottosopra. Anche a testa in giù si sta benissimo e si possono vedere le cose in maniera originale, tanto si può tornare con i piedi per terra quando si vuole. Chi può dire da dove arriva il cambiamento? Meglio essere flessibili e fare una capatina fuori dagli schemi
Se fosse un oggetto sarebbe un cacciavite. Siamo utili perché mettiamo passione, conoscenze e competenze nel creare cose che la gente vuole, cioè i contenuti
Se fosse un luogo sarebbe un palcoscenico. Sul palco bisogna essere creativi, pratici, volenterosi perché ogni problema va risolto con poche risorse, ma se c’è l’affiatamento e un pensiero libero di andare in più direzioni il risultato emoziona sia chi produce sia chi consuma
Se fosse un personaggio sarebbe Thomas Edison (o Salvator Dalì?). Lo scienziato per ottenere le sue idee si lasciava guidare dai sogni, mentre l’artista visionario descriveva la sua tecnica per sfruttare quasi scientificamente la fase ipnagogica del sonno. Per noi il confine tra pensiero scientifico e umanistico non esiste, sono punti di vista d’idee con un’origine convergente, spesso un sogno
deep:z
è un suono che gioca con tante lettere tenute insieme da due punti che ci sono, anche se non vengono pronunciati
è un’immagine in cui i caratteri si specchiano pur nella loro diversità
è il concetto di profondità e autenticità che punge se necessario
deep:z crea progetti che tengono insieme e mettono in movimento immagini, parole, suoni e le idee nostre e del cliente
Le persone cercano contenuti perché hanno dei bisogni: informazioni per soddisfare la mente, immagini e suoni per soddisfare i sensi, storie per entrare in contatto con le emozioni, la combinazione di tutto questo per attivare l’immaginazione. Sono modi diversi di fare esperienza con i media. Il nostro lavoro parte dal rispettare queste diversità di stile, scegliendo il linguaggio migliore non per comunicare con un target ma per mettervi in relazione con l’esperienza di consumo di un contenuto. Il media lo scegliete voi.
If it was...
If it was an animal it would be a bat. In addition to lateral thinking we are dedicated to upside down thinking. Even upside down is fine and you can see things in an original way, so you can get back down to earth when you want. Who can say where the ch’ange is coming from? Better to be flexible and to drop out of the box.
If it was an object it would be a screwdriver. We're useful because we use passion, knowledge and skills in creating things that people want, that is, content.
If it was a place it would be a stage. On stage you have to be creative, practical, willing because each problem must be solved with few resources, but if there is harmony and the free thought of going in different directions is the result moves those who produce and those who consume as well.
If it was a character it would be Thomas Edison (or maybe Salvador Dali?). To get his ideas the scientist was guided by dreams, while the visionary artist described his technique to exploit almost scientifically the hypnagogic phase of sleep. For us, the boundary between scientific and humanistic thought doesn’t exist, it’s just points of view with a converging source of ideas, often a dream.
deep:z
is a sound that plays with a lot of letters held together by two existing points, even if they are not elicited.
is an image in which characters are reflected even in their diversity
is the concept of depth and authenticity that stings if necessary
deep z creates projects that hold together and put in motion pictures, words, sounds and our ideas with our customers’ ones.
People are looking for content for their needs: information to satisfy the mind, images and sounds to satisfy the senses, stories to get in touch with the emotions, the combination of all of this to activate the imagination. These are different ways to gain experience with the media. Our work starts from observing this diversity of style, choosing the best language not to communicate with a target but to put you in relation with the experience of consumption of content. You choose the media.
